Ravenna

Ravenna, città dei mosaici e dell’Impero

Situata tra le valli e i canali della pianura romagnola, Ravenna è una delle città più importanti della storia europea. Le sue radici risalgono agli Umbri e agli Etruschi, ma la sua vera affermazione avviene in epoca romana, quando diventa un grande porto e una base navale strategica.

Sotto Ottaviano Augusto, la città viene collegata al Po da un sistema di canali e dotata del porto di Classe, che la trasforma nella sede principale della flotta imperiale.
Nel 402 d.C., Ravenna diventa la capitale dell’Impero Romano d’Occidente. La scelta, dettata da ragioni strategiche e difensive, segna l’inizio di un periodo di grande splendore politico e culturale.

Dopo la caduta dell’Impero nel 476, la città viene governata da Teodorico, re degli Ostrogoti, e conosce una nuova stagione di prosperità. Ravenna conserva anche il ricordo di Dante Alighieri, che qui trascorse gli ultimi anni della sua vita e volle essere sepolto.


I mosaici di Ravenna

Ravenna è celebre nel mondo per il suo eccezionale patrimonio di mosaici paleocristiani e bizantini, realizzati tra il V e il VI secolo.
L’insieme delle sue opere musive è considerato il più ricco e completo al mondo, superiore, per qualità artistica e valore iconologico, a quello di qualsiasi altra città dell’antichità, sia in Oriente (Costantinopoli, Antiochia, Gerusalemme, Alessandria) sia in Occidente (Roma, Milano, Aquileia, Treviri).

Per questo motivo, nel 1997 l’UNESCO ha inserito nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità i sette complessi monumentali ravennati che custodiscono i celebri mosaici:

  • Mausoleo di Galla Placidia

  • Battistero Neoniano

  • Basilica di Sant’Apollinare Nuovo

  • Battistero degli Ariani

  • Cappella Arcivescovile

  • Mausoleo di Teodorico

  • Basilica di San Vitale

  • Basilica di Sant’Apollinare in Classe


Il linguaggio simbolico dei mosaici

I mosaici ravennati rappresentano l’incontro tra la cultura classica romana e la spiritualità cristiana. Le loro figure, costruite con minuziose tessere di vetro e pietra colorata, traducono in immagini i principali misteri della fede: la Natività, il Battesimo, la Passione e la Resurrezione.

Il valore teologico e simbolico di queste opere fu definito da due figure chiave della Ravenna tardoantica:

  • San Pier Crisologo, Dottore della Chiesa nel V secolo, che ispirò i mosaici del Mausoleo di Galla Placidia;

  • Massimiano, arcivescovo del VI secolo, che guidò la realizzazione dei cicli musivi della Basilica di San Vitale e di Sant’Apollinare in Classe.

Le decorazioni testimoniano un momento decisivo della storia dell’arte: il passaggio dal cristianesimo aniconico dei primi secoli a una nuova iconografia sacra, destinata a diventare modello per tutto il mondo bizantino e medievale.

Ravenna conserva dunque un patrimonio artistico unico, che unisce teologia, luce e materia in un linguaggio universale di fede e bellezza.

Testi tratti dalle guide storiche e culturali dedicate a Ravenna e dai materiali informativi del portale ufficiale Turismo Ravenna.

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