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Da oltre sette secoli Loreto accoglie pellegrini da tutto il mondo. La città deve la sua fama al santuario che custodisce la Santa Casa, ritenuta la dimora di Maria a Nazareth. Secondo la tradizione, le sacre mura sarebbero state trasportate in questo luogo nel 1294 dagli angeli; altre fonti ipotizzano invece un trasferimento via mare, come reliquia portata da uomini devoti.
Attorno al piccolo edificio sacro venne costruita, verso la fine del Quattrocento, la grande Basilica di Loreto, uno dei massimi esempi di architettura rinascimentale. L’interno custodisce affreschi e decorazioni di pregio, degna cornice per un luogo di profonda devozione.
La Santa Casa, rivestita da un imponente scrigno marmoreo, custodisce la statua della Madonna col Bambino, simbolo della fede lauretana. Le pareti annerite da secoli di ceri e preghiere conservano frammenti di affreschi votivi e graffiti antichissimi, simili a quelli riscontrati nei luoghi di culto della Palestina. Sopra la finestra detta dell’Angelo si trova un Crocifisso trecentesco dipinto su tavola.
Dietro l’altare, sotto l’immagine della Madonna nera, la celebre iscrizione Hic Verbum Caro Factum Est (“Qui il Verbo si è fatto carne”) richiama il significato più profondo del santuario.
Accanto alla Basilica si erge il Palazzo Apostolico, costruito con eleganti loggiati bramanteschi che delimitano la Piazza della Madonna. Al centro della piazza si trova la Fontana Maggiore, capolavoro di Carlo Maderno (1604–1614), in marmo rosso di Verona e marmo bianco di Carrara, ornata da figure bronzee di tritoni, delfini e putti.
Il palazzo ospita al piano superiore l’Arcivescovado, l’Archivio Storico e il Museo-Pinacoteca, mentre al pianterreno trova posto l’accoglienza dei pellegrini durante la stagione dei viaggi religiosi.
Intorno al santuario si è formato nel tempo il centro abitato di Loreto, la cui parte più antica è ancora racchiusa entro le mura. Sotto il pontificato di Sisto V, alla fine del Cinquecento, la città iniziò a espandersi oltre la cinta muraria, continuando poi a crescere fino a tempi recenti, con nuovi quartieri che hanno mantenuto il santuario come fulcro spirituale e urbano.
Le informazioni sono tratte da pubblicazioni ufficiali e materiali divulgativi dell’Azienda di Promozione Turistica delle Marche.